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La storia della Matchless è stata molto travagliata. Emoziona l’appassionato di motociclette britanniche perché è anche la storia, o meglio l’interessante racconto di altri due Marchi prestigiosi e blasonati di due ruote “made in England”: l’elegante AJS e la sportivissima Norton. La Matchless rappresentò, tra il 1899 ed il 1966, una delle più antiche Case motociclistiche britanniche, la cui sede ed il cui luogo di produzione erano a Plumstead, nei pressi di Londra. La prima moto realizzata dalla Matchless, quello che oggi chiameremmo prototipo, risaliva al 1899, mentre la produzione vera e propria iniziò nel 1901. Inizialmente e dopo la breve fabbricazione di biciclette, si vendettero, con il Marchio della “M” alata, le moto prodotte dalla Collier & Sons, società costituita da H.H. Collier e dai figli Henry e Charlie. Nel 1905 venne presentato un modello di motocicletta con motore bicilindrico a “V” di produzione JAP, dotato di uno dei primi sistemi di sospensione con forcellone oscillante.

DAGLI ALBORI ALLA SECONDA GUERRA MONDIALE
Nel 1907, 1909 e 1910, in occasione del Tourist Trophy, la corsa più avventurosa disputata nell’Isola dei gatti senza coda, la Matchless conquistò, guidata da Charlie e Harry Collier, diverse vittorie che portarono il marchio alla ribalta. La produzione iniziale era concentrata su motociclette dotate di motore monocilindrico ma, in seguito, si passò alla realizzazione di modelli dotati di motore bicilindrico a “V” di 496 e 998 cc. Il primo motore Matchless fu invece realizzato solamente nel 1912. Durante la Prima Guerra mondiale la Matchless non ottenne contratti di fornitura, pertanto questa attività venne sospesa per poi riprendere nel 1919 con la produzione di un motore bicilindrico a “V” da utilizzare sui sidecars e la realizzazione delle motociclette riprese nel 1923. Tre anni dopo, H.H. Collier morì e, precisamente nel 1928, la Società si trasformò in una limited.

Il 1930 vide la presentazione di un motore, sempre bicilindrico a “V”, ma ad angolo stretto di 400 cc: tale propulsore venne denominato Silver Arrow e fu progettato proprio da Charlie Collier. L’anno successivo venne lanciato un inedito ed innovativo motore V4 da 593 cc, denominato Silver Hawk e progettato da Bert Collier. Questi era il fratello più piccolo dei Collier e non aveva un ruolo attivo nella società, ma espresse al meglio la sua passione per la meccanica e la progettazione. Sempre nel 1931 venne acquistata la AJS e, verso la fine del decennio, entrò nell’orbita Matchless anche la Sunbeam, che fu rivenduta alla BSA nel 1943. Proprio il 1938 fu l’anno durante il quale venne fondata la AMC (Associated Motor Cycle), società nella quale confluirono i marchi AJS e Matchless: successivamente si aggiungerà anche la Norton.
Due anni dopo, la Matchless introdusse un’innovativa forcella telescopica anteriore, detta Teledraulic (ispirata a quella delle BMW Motorrad). Durante la Seconda Guerra mondiale, la Ditta britannica produsse ben 80.000 motociclette per le forze armate, prevalentemente modelli “G3” e “G3L” (entrambe 350 cc, monocilindriche a valvole in testa). La “G3L” era dotata della forcella Teledraulic.

IL DOPOGUERRA E GLI ANNI CINQUANTA
Le prime moto prodotte dopo la fine delle ostilità furono: una 350 cc venduta, sia con il marchio AJS, che Matchless e la 500 cc monocilindrica “G80”. Quest’ultimo modello rappresentò il naturale sviluppo della “G3” destinata alle forze armate. Nel 1948 iniziò la produzione di modelli da competizione, sempre dotati di un propulsore monocilindrico, che portò alla ditta numerosi “allori”. Il primo motore bicilindrico parallelo venne costruito invece nel 1949, sul modello “G9” ed utilizzato anche sulle AJS: aveva una cilindrata di 500 cc che salì a 600 nel 1959 ed a 650 cc nel 1962.

In occasione delle competizioni disputatesi nel 1952, la Matchless presentò la “G45”, che montava un motore derivato dal “G9” 500 cc, potenziato (con testate che si rifacevano a quelle della AJS “7R”) ed inserito nel telaio della “7R”. La prima apparizione al pubblico della “G45” avvenne durante i lavori del Salone di Londra, a Earls Court, nel Novembre 1952, poco dopo aver vinto il Manx Grand Prix. La produzione in serie per i piloti privati iniziò dal 1953, ma non ebbe la competitività sperata. Nel 1958 venne introdotta nella gamma Matchless una moto da 250 cc, con motore monocilindrico (siglata “G2”, se marchiata Matchless e “Model 14”, se AJS). Dato il suo scarso successo, la “G45”, venne sostituita dalla “G50”, spinta da un monocilindrico monoalbero di 500 cc derivato da quello della AJS “7R”. La “G50” ebbe decisamente più fortuna nelle competizioni della sua antenata, riuscendo ad eguagliare la Norton Manx nel ruolo di miglior monocilindrica destinata ai piloti privati. Fra questi si ricordano per tenacia, bravura e coraggio: Alan Shepherd (secondo nella classifica finale della 500 nel 1962/1963), Jack Findlay (terzo nel 1966, secondo nel 1968) e Phil Read (terzo nel 1964).

GLI ANNI SESSANTA E LA BANCAROTTA
Nella seconda metà degli anni Cinquanta del secolo scorso, la gamma era articolata in otto modelli che furono ridotti a quattro nel 1965. L’avvento dei successivi anni Sessanta portò ad un netto peggioramento dei bilanci della Matchless tanto che, nel 1961, la Società accusò la perdita di oltre 350.000 Sterline. Per reagire a questa pesante situazione venne chiuso lo stabilimento Norton di Birmingham nel 1962 e si unificò la produzione delle moto Norton e Matchless; fu inoltre deciso di puntare sul marchio Norton per le moto bicilindriche e sui marchi Matchless e AJS per quelle monocilindriche. Tale strategia però ebbe scarso successo.
Venne introdotto anche il modello “G15” 750 cc, che sostituì il precedente modello “G12” 650 cc. La “G15” presentava miglioramenti al sistema di lubrificazione, al telaio ed alle sospensioni. Venne prodotta in tre versioni con il marchio Matchless: “G15 MK2”, “G15 GS” e “G15 CSR” e venduta come “Model 33” dalla AJS e come “N15 CS” dalla Norton. Tale modello rimase in produzione dal 1963 al 1969 e fu anche esportata, a partire dal 1965, fuori dai confini del Regno Unito.

Un’altra versione della Matchless, la “G85 CS”, presentata nel 1966, era dotata di un motore da 500 cc (quello della “G50” leggermente depotenziato), con un rapporto di compressione 12:1; la pompa dell’olio era ora di produzione Norton, che sostituiva il modello risalente agli anni Venti del ‘900; fu inoltre realizzato un nuovo sistema di lubrificazione, che migliorava la circolazione dell’olio a livello del pistone e della biella; il carburatore era un Amal “GP” di serie, che aiutava il propulsore ad erogare ben 41 CV a 6500 giri al minuto. Una caratteristica della “G85” si rinvenne nella difficoltà di avviamento dovuta, in parte al suo elevato rapporto di compressione e alla mancanza, come per quasi tutte le moto dell’epoca, dell’avviamento elettrico. L’ultimo modello di due ruote realizzato dalla AMC, prodotto a partire dal 1967, fu la “P11” 750 cc: utilizzava il telaio modificato della “G85 CS” sul quale era stata montata una forcella di dimensioni più generose oltre a svariate modifiche alla trasmissione primaria ed al sistema di lubrificazione. La gamma “P11” comprendeva 4 versioni ed era disponibile, sia con il marchio Norton, che Matchless. Nel 1968 venne interrotta la produzione della “G15”, le cui ultime versioni furono vendute anche l’anno successivo e venne presentata la “P11 A” e la “P11 A Ranger” .

L’anno successivo, al modello “P11 A Ranger” si aggiunse la “P11 Ranger” 750. Nella tarda primavera dello stesso anno si concluse anche la produzione della “P11”, ultima Matchless: una bellissima e prestazionale motocicletta che si rivelò, però, piuttosto costosa. Volendo giudicare le motociclette dalla “M” con le ali, si può affermare che si rivelarono eleganti e nello stesso tempo sportive, comode, affidabili, maneggevoli ed economiche: tali qualità però non furono sufficienti per mantenere un sufficiente livello di vendite, tanto da far peggiorare la situazione fino a quando, nel 1966, la AMC dichiarò bancarotta. L’Azienda fu acquistata dalla Manganes-Bronze, la quale formò un nuovo Gruppo che prese il nome di Norton-Villiers; di quest’ultimo, l’unico Marchio che riuscì a produrre interessanti utili fu Norton.
Rimarranno sempre nel cuore e nel garage di alcuni fortunati collezionisti, le Matchless: motociclette per le quali la rarità nel reperimento è direttamente proporzionale alla unicità della loro storia.

Autore: Pier Paolo Fraddosio