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Ômina Romana e il Viognier Ars Magna 2018

Ômina Romana e il Viognier Ars Magna 2018

Vini, tradizione e romanità a Classic Drive Art

Nel cuore del Lazio, sorge Ômina Romana, azienda vinicola a conduzione familiare che ha fatto dell’eccellenza il suo mantra. A raccontarla a Classic Drive Art, ci sono Katharina e Simone, ospiti della terza puntata del programma. 

 

«Abbiamo scoperto il terreno nel 2007» esordisce Katharina, responsabile di Ômina Romana. «Poi abbiamo iniziato a fare delle indagini, proprio per capire il terreno e dove ci trovavamo».

«La nostra visione» specifica «è stata sempre fare vini di altissima qualità». Ômina Romana è dunque il risultato di un’attenta ricerca, su un territorio che – però – già di per sé è ottimo. Nella culla dell’Impero Romano, infatti, si nasconde una delle terre più fertili per la coltivazione vinicola. Scoperto il sito, infatti, a Katharina e Simone è bastato il consulto di un’agronoma di fiducia per ultimare le indagini sul suolo, con l’assistenza dell’Università di Geisenheim, in Germania. Il risultato era lampante: «questo è un territorio vocatissimo per la viticoltura».

Proprio per rispettare il legame con il territorio – e, insieme ad esso, con la sua storia millenaria – Ômina Romana ha deciso di omaggiare la romanità sulle etichette stesse dei suoi prodotti. I vini Ômina Romana, infatti, hanno dei nomi romani. «In queste vigne, già duemila anni fa, gli Etruschi e poi i Romani hanno coltivato la vite ed hanno fatto il vino, esportandolo poi in tutta l’Europa» spiega Katharina.  Un legame con l’antichità che si iscrive anche nel nome stesso dell’azienda: Ômina Romana, infatti, «è formato da due parole latine: “Ômina” da “Ôme”, il buon presagio, “Ômina” plurale». «Così facciamo un po’il ponte tra il passato e il futuro». 

 

Insieme al nome, sull’etichetta compare il logo di Ômina Romana: una fenice. «Tu adesso ti chiederai: “Ma perché questi hanno scelto la Fenice?”. La Fenice l’abbiamo scelta per due ragioni: prima ragione perché siamo terreno vulcanico e sappiamo tutti che la Fenice sorge dalle ceneri. Il secondo motivo, invece, è che noi vogliamo portare o far rinascere questa tradizione di viticoltura antica romana, adesso come nel futuro. La Fenice rinasce come anche la viticoltura di questo territorio». 

Uno dei prodotti di punta di questa complessa operazione è il Viognier Ars Magna 2018. Ce ne parla Simone, l’enologo di Ômina Romana. Espressione migliore della varietà ricreata nelle vigne dell’azienda, l’annata del 2018 ha «una forte presenza di aromi molto freschi e fruttati che esprimono il territorio: c’è il connubio tra freschezza, struttura ed eleganza». 

Un vitigno molto particolare, dunque, ma in grado di sposarsi perfettamente con il buon cibo della zona. A dimostracelo è uno degli chef stellati più famosi d’Europa: Heinz Beck, tedesco di nascita e italiano d’adozione, nonché titolare del ristorante La Pergola, premiato con tre stelle Michelin. A Classic Drive Art, propone uno dei suoi piatti forti da abbinare al Viognier Ars Magna 2018 di Ômina Romana. 

«Io ho pensato di abbinare a questo vino un antipasto, che abbiamo fatto qualche anno fa» esordisce. Si tratta di una elaborata composizione di crostacei e peperoni, con cotture e consistenze diverse. «L’abbinamento del vino l’ho fatto per la sua leggera acidità. Il 2018, infatti, ha un po’ di sentore di ananas e di agrumi. Abbiamo quella morbidezza meravigliosa dovuta all’invecchiamento nella botte e, per questa morbidezza, abbiamo il peperone crudo, che è molto più erbaceo, la cipolla in carpione ed il cappero, che sta equilibrando benissimo la morbidezza, a fare un bel contrappunto alla morbidezza. Abbiamo una meravigliosa sapidità e, perciò, abbiamo il crostaceo, che è un po’ dolce e un po’ aromatico. Infine, c’è anche un piccolo trucco sul piatto: è la croccantezza della cialda di riso che mettiamo sopra, nella quale cialda, nei buchi, mettiamo poi una serie di erbe aromatiche che ci aiutano ad apprezzare ancora meglio questo vino fatto con così tanta cura».

Guardate l’intervista a Katharina e Simone di Ômina Romana nella terza puntata di Classic Drive art
Valentina Baraldi