Genius Land a Classic Drive Art
Genius Land a Classic Drive Art
Il territorio puteolano tra classicità e innovazione
«La cultura non è professione per pochi; è una condizione per tutti, che completa l’esistenza dell’uomo»: è con questa celeberrima citazione del grande Elio Vittorini che il sito di Genius Land, associazione culturale puteolana volta alla valorizzazione del patrimonio storico, artistico e naturale dei Campi Flegrei, si presenta al pubblico. Sono solo poche parole, ma in esse si condensano perfettamente la passione e la dedizione della piccola, agguerrita squadra che porta avanti l’iniziativa sul suolo vulcanico della provincia napoletana.
A capo, Carlo , fondatore e presidente di Genius Land, nonché ospite della quinta puntata di Classic Drive Art: spetta a lui il compito e il dovere di fare gli onori di casa, presentando l’associazione per il progetto profondamente sentito che è. Ne parla con affetto quasi paterno, spiegando come la scelta di dedicare tempo ed energia alla promozione delle bellezze del golfo di Pozzuoli sia nata dall’immarcescibile legame d’appartenenza che unisce i suoi soci, tutti puteolani «o comunque flegrei» alla loro terra natia. Si tratta di collaboratori giovani, strappati di recente a lauree umanistiche legate al settore dei Beni Culturali, desiderosi di rilanciare la storia millenaria della loro patria verso un futuro pieno di opportunità. Anche la dicitura ‘Genius Land’ va nella stessa direzione: «per il nome dell’associazione» rivela infatti Volpe «abbiamo un po’ giocato con questa ambiguità tra inglese e latino» richiamando le radici classiche del territorio e strizzando contemporaneamente l’occhio all’innovazione di cui la valorizzazione storico-artistica dei beni culturali e del territorio non solo di Pozzuoli, ma di tutti i Campi Flegrei.
Il fine ultimo al quale Genius Land aspira è chiaro: «legare la storia del territorio alla grande storia». Dichiara infatti Carlo Volpe: «Io credo che i cittadini debbano essere consapevoli del fatto che la loro storia faccia parte di un processo molto più grande e che tutti noi cittadini siamo parte di questo processo storico».
Come instillare in visitatori ignari e autoctoni curiosi una tale consapevolezza? Genius Land opta per un approccio autoptico: vedere per credere. Ecco perché le principali attività proposte dall’ente sono visite guidate, volte all’esplorazione capillare del perimetro di quello che in un tempo ormai remoto era un supervulcano.
«Abbiamo anche in questo campo cercato di trovare nuovi itinerari, dei walking tour nella città di Pozzuoli, alla ricerca per esempio dei palazzi storici della città. Pozzuoli ha avuto una caotica espansione edilizia, quindi oggi è difficile riconoscere i palazzi nobiliari del Cinquecento» spiega Carlo Volpe.
Quello che l’associazione cerca di trasmettere ai propri clienti, in definitiva, è la curiosità e la fame di conoscenza verso una terra che, secolo dopo secolo, ha assorbito culture, segreti e mistero, restando testimone immemore del passare del tempo. Ad approfondire il tema, il direttore chiama in causa Simona Pollio, guida turistica regionale di Genius Land e instancabile promotrice delle bellezze nascoste dei Campi Flegrei: «siamo in un territorio che spazia veramente non soltanto in quello che è il periodo più forte che lo ha caratterizzato, quello greco-romano, con tutto poi l’aspetto legato alla renovatio imperii con Ottaviano Augusto» spiega «ma abbiamo anche un territorio bellissimo dal punto di vista vulcanico, quindi floristico e faunistico, oltre che enogastronomico». Il suolo vulcanico, infatti, rende il golfo puteolano estremamente fertile, tanto biologicamente – sorgono qui «antiche culture di viti, come la Gemina minata, che sarebbe l’Aglianico, uno dei prodotti DOC del territorio, nonché appunto Falanghina» – quanto culturalmente. Dalle Terme di Baia, decantate dal poeta latino Orazio, all’antichissima acropoli di Cuma, dal sorprendente Rione Terra al Tempio di Serapide, dai resti medievali fino alla pinacoteca di pitture seicentesche conservata nel tempio-duomo poco distante dal primo nucleo abitativo della città: «bisognerebbe restare nei Campi Flegrei almeno un mese per avere l’opportunità di goderne appieno e completamente» conclude Simona Pollio, sorridendo.
È proprio alla valorizzazione di questa composita ricchezza che punta il progetto culturale di Genius Land, facendosi carico di una convinzione che apparteneva già a Orazio, quando nel I sec. a.C. scriveva «Nullus in orbe sinus Baiis praelucet amoenis»: nessun golfo al mondo risplende più dell’amena Baia.
Valentina Baraldi