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La Famiglia Cotarella si racconta

La Famiglia Cotarella si racconta

L’universo del wine marketing a Classic Drive Art

La Famiglia Cotarella

Tra gli obiettivi della nuova e aggiornata stagione di Classic Drive Art c’è sicuramente quello di stupire i propri spettatori con proposte tutte da scoprire. Ecco perché, da oggi, potrai ripercorrere i temi più interessanti di ogni puntata sul nostro blog!

Nella rosa di argomenti che il titolo Classic Drive Art assomma e descrive – turismo, food, valorizzazione culturale, editoria, arte, motori e molto altro –, quello del vino è sicuramente uno dei più affascinanti. Non a caso, è proprio all’insegna della scoperta del mondo dell’enologia e del wine marketing che si inaugura la seconda edizione del programma. 

I protagonisti sono diversi, tutti membri di un’unica famiglia. Quella di una delle più importanti aziende vinicole della penisola: Famiglia Cotarella

Era il lontano 1979, quando i fratelli Renzo e Riccardo Cotarella presero il coraggio a due mani e fondarono l’Azienda Vinicola Falesco, nei pressi di Montefiascone, nell’Alto Lazio. Non sapevano ancora che il loro sogno di valorizzare gli antichi vitigni di quel territorio così ricco di storia si sarebbe trasformato in un vero e proprio impero. Molte cose sono cambiate da allora: primo tra tutte il nome dell’azienda, che da Falesco è diventato Famiglia Cotarella. Ma la gestione famigliare e l’amorevole tradizione per la viticoltura, tramandata di generazione in generazione, è rimasta intatta. 

La Wine Manager Livia Belardelli consiglia Famiglia Cotarella

La Famiglia CotarellaAncora oggi, i Cotarella sono al timone dell’azienda. Ma, per permettere la crescita della loro attività, hanno saputo circondarsi di personalità all’avanguardia nel campo del wine marketing. Una di loro è Livia Belardelli, Wine Manager, sommelier e Chief Executive Officer nella sua propria agenzia di consulenza vinicola. La sua è una professione nuova, senza dubbio affascinante, ma anche complessa da descrivere a chi non è del settore. 

«Io, di solito, per riassumere in poche parole, dico che bevo per lavoro», sorride lei, primo ospite della puntata di Classic Drive Art. «Ora, ovviamente non è proprio così, sicuramente assaggio tanto perché di fatto mi sono creata un po’ un lavoro che non esisteva e quindi mi occupo di vino a 360°. Che significa? Significa che faccio consulenza, ho una mia agenzia di comunicazione che si chiama Flavour Coach, per cui faccio consulenza, sia per le aziende di vino, che per la ristorazione, per il mondo dell’hotellerie e in generale dell’hospitality». 

Ecco allora che una tradizione antica quanto l’Italia, quella del buon vino, entra nell’era moderna. E in quella del digitale, soprattutto dopo il lockdown del 2020. È allora, infatti, che è nata «l’ultima creatura» di Livia: Stappato, un sito di vendita e comunicazione del vino che ha permesso di perpetuare la valorizzazione della cultura del wine anche senza la possibilità di spostarsi fisicamente.

Famiglia Cotarella tra passato e futuro: la testimonianza di Dominga Cotarella

Dominga CotarellaTradizione e innovazione, futuro e passato. Sono i due poli che si attraggono e si respingono nella formula di Famiglia Cotarella, che da un lato incarna una tradizione pluridecennale – «io con le mie sorelle siamo nate nel vino, abbiamo sempre respirato vino fin da bambine» ricorda Dominga Cotarella, «il vino rimane sempre il nostro mondo principale a cui, naturalmente, apparteniamo» – e dall’altro non si risparmia nella proposta di iniziative all’avanguardia. 

Ne è un esempio l’Accademia Intrecci, nata solo nel 2017 con lo scopo di contribuire allo sviluppo dell’alta formazione di sala, all’ospitalità ed al servizio. Un mondo, quello legato all’ospitalità, che sempre più spesso si affianca a quello del vino: iniziare una carriera in questo settore significa avere alle spalle un lungo percorso di studi accademici, che Famiglia Cotarella aiuta così a completare. 

«Sono sei mesi più sei. Sei mesi a scuola in formula Campus: i nostri ragazzi vivono nell’accademia, dove hanno circa 1300 ore di studio, di formazione, oltre ovviamente ad una serie di attività, dallo sport al teatro, alla volontà di convivere e di condividere lo stesso ambiente, per poi partire per altri sei mesi di stage in Italia e nel Mondo. Questo perché riteniamo che l’ospitalità sia un’arte e, proprio per questo, non possa prescindere dalla formazione». 

Un prodotto doc: tutto sul Montiano 2017 e con cosa abbinarlo 

Montiano 2017Il mix di tradizione e innovazione, inoltre, si imbottiglia ogni giorno in uno dei prodotti più caratteristici della cantina Famiglia Cotarella, il Montiano. «Il Montiano è un po’ il vino della nostra famiglia, il vino che ha fatto la storia della nostra famiglia già prima con mio padre», ci conferma Dominga. «Diciamo mio padre iniziò questo progetto nel lontano 1993, quindi è un vino che nasce con lui e che noi figlie abbiamo preso in eredità, con la stessa passione, con la stessa volontà di scrivere anche noi la storia di questo vino, probabilmente con dei codici narrativi un po’ diversi». Un prodotto storico, dunque, che la nuova generazione dei Cotarella ha modernizzato e rivisitato: il Montiano 2017 è un 100% Merlot, ma ottenuto da una più capillare selezione delle uve, micro-vinificazioni e specializzazioni tese a «dare maggiore identità a questo vino», condensato di grazia, armonia e sinfonia di gusto.

Alessandro Crognale«È un Merlot di grande corpo, di grande eleganza», conferma Alessandro Crognale, Head Sommelier di Aroma, ristorante gastronomico di Palazzo Manfredi, lussuosissimo Boutique Hotel con vista mozzafiato sul Colosseo. «Al naso sento questi bei sapori di frutta matura, una leggera vaniglia, una bellissima speziatura; un vino al naso davvero interessante e, quando entra in bocca, si sente la sua morbidezza, il suo tannino morbido, levigato, davvero un grande vino». 

Con cosa abbinare questo squisito nettare? Ci ha pensato Giuseppe Di Iorio, chef di Aroma e atteso ospite di Classic Drive Art. La scelta cade su un pregiatissimo piccione in crosta con scarola e tartufo estivo, «perché, come ha detto Alessandro, è un vino importante, un vino corposo; […] mi serviva un prodotto che entrasse a gamba tesa, che reggesse il confronto con il vino». 

Come lo stesso Montiano 2017, dunque, anche il piatto di chef Di Iorio riassume avanguardia e tradizione, riprendendo insieme la dolcezza del vino – con la scarola ripassata in padella con uvetta – e la cucina popolare romana – con la spinta del tartufo estivo e del guanciale. Storia e futuro delle vigne e dei sapori italiani, in un unico assaggio. 

Vuoi saperne di più? Scopri tutti i segreti della Famiglia Cotarella e le prelibatezze del ristorante Aroma nella prima puntata della seconda edizione di Classic Drive Art!